C’è un Paese che sta disegnando il proprio futuro lungo i binari della mobilità. È la traiettoria che il Gruppo FS traccia con il Piano Strategico 2025–2029: cento miliardi di euro di investimenti per un sistema più sostenibile, integrato e digitale, pensato per rendere i viaggi più rapidi e confortevoli e per generare nuove opportunità di crescita.
A guidarci in questo futuro che prende forma è, nell’intervista che segue, Stefano Antonio Donnarumma, Amministratore Delegato e Direttore Generale del Gruppo FS Italiane. Con uno sguardo concreto su priorità industriali e cantieri – dal passante ad Alta Velocità di Firenze alla Napoli–Bari e alla dorsale Palermo–Catania–Messina – fino alle tecnologie che stanno cambiando il modo di viaggiare: l’ERTMS su migliaia di chilometri di rete, la connettività potenziata lungo l’Alta Velocità, l’efficientamento energetico guidato da FS Energy per stabilizzare i costi e ridurre le emissioni. È un progetto di Paese che parte dai binari ma arriva alle persone: tempi di viaggio ridotti, affidabilità del servizio, stazioni più accessibili, una rete che dialoga meglio con aeroporti e porti e che sostiene la competitività dei territori.
Dentro questa visione, il racconto non è solo di opere e numeri: è anche di esperienze. Qui si colloca la mission di FS Treni Turistici Italiani, sfida “leisure” con cui il Gruppo FS rimette al centro il piacere del viaggio. Turismo di qualità, sostenibile e consapevole che valorizza i territori, unendo patrimonio ferroviario e comfort contemporaneo – salottini riservabili, autentica carrozza ristorante e bar, spazi per biciclette – con un’ospitalità che inizia al binario e prosegue a bordo. L’esperienza continua a terra con visite a siti storico-artistici, escursioni e degustazioni costruite con istituzioni e operatori locali. È il treno che torna parte integrante della vacanza: si sale a bordo e il viaggio comincia davvero. Tra i collegamenti, l’Espresso Riviera collega in estate Roma e Genova alla Costa Azzurra fino a Marsiglia; in autunno l’Espresso Siena accompagna nei fine settimana da Roma a Siena tra colline patrimonio UNESCO, borghi e vigneti.
L’orizzonte però è anche quello europeo: la “Metropolitana d’Europa” immagina una rete ad Alta Velocità che colleghi le grandi città del continente con la semplicità di una metropolitana, rendendo l’esperienza di viaggio lineare e riconoscibile anche oltre confine.
In che modo il Piano Strategico del Gruppo FS si integra con il PNRR e quali risultati avete già raggiunto?
Il Gruppo FS svolge un ruolo centrale nella trasformazione infrastrutturale e nella modernizzazione della mobilità italiana. Con responsabilità pubblica e visione industriale di lungo periodo, uniamo i territori, riduciamo i divari e rafforziamo competitività e sostenibilità, con benefici concreti per chi viaggia: tempi di viaggio ridotti, servizi più affidabili e maggiore comfort. Con il Piano Strategico 2025–2029 abbiamo avviato un percorso senza precedenti: 100 miliardi di euro di investimenti per trasformare la mobilità. Oltre 60 miliardi sono dedicati alle infrastrutture, perché modernità ed efficienza si traducono in binari rinnovati, stazioni più accessibili e collegamenti più rapidi. Il PNRR è l’acceleratore di questa trasformazione: abbiamo già investito oltre 15 miliardi dei 25 assegnati, pienamente in linea con le milestone europee. Il Piano è in attuazione quotidiana: 1.200 cantieri al giorno tra manutenzioni e nuove opere migliorano affidabilità e capacità della rete. Questa presenza diffusa sul territorio parla di un lavoro continuo, spesso silenzioso, che si vede nei dettagli: un’infrastruttura più ordinata, processi più prevedibili, treni che circolano meglio. Nel 2024 abbiamo toccato un record di 17,5 miliardi di investimenti; nel primo semestre 2025 siamo a +15% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il senso è chiaro: costruire una mobilità più sostenibile, integrata e digitale. In pratica, significa poter contare su collegamenti più rapidi tra aree metropolitane e capoluoghi, trasferimenti più fluidi tra treni e altri mezzi, e un’esperienza di viaggio più regolare per chi studia, lavora, si sposta per turismo o per ragioni familiari. Dietro ogni cantiere c’è una promessa mantenuta: spostarsi meglio e con meno difficoltà. Dietro i grandi numeri ci sono scelte industriali, un’idea di Paese e, soprattutto, la volontà di rendere ogni viaggio più semplice, puntuale e confortevole.
Quali sono le priorità infrastrutturali e come cambieranno l’esperienza di viaggio?
Pensiamo alle infrastrutture come a una rete viva, che respira con il Paese. Da un lato sviluppiamo nuove linee e collegamenti con aeroporti e porti per favorire l’intermodalità; dall’altro realizziamo l’elettrificazione di linee strategiche come la Ivrea–Aosta e la linea Ionica, la riqualificazione di 38 stazioni nel Centro-Sud e il dispiegamento dell’ERTMS su 2.800 chilometri entro il 2026. Il passante AV di Firenze, che comprende sette chilometri di sottoattraversamento e la nuova stazione Firenze Belfiore, separerà i flussi dell’Alta Velocità da quelli di Intercity e regionali liberando capacità su tutto il nodo. Il Terzo Valico è nella fase conclusiva con primi lotti al traguardo quest’anno; sulla Brescia–Verona–Padova aumentiamo l’offerta dell’Alta Velocità, Regionale e merci lungo l’asse Milano–Venezia, una direttrice cruciale per lavoro, studio e turismo. Al Sud acceleriamo sulla Napoli–Bari, che ridurrà il tempo di viaggio tra Roma e Bari a circa tre ore e Napoli Bari in due ore, e sulla Palermo–Catania–Messina. Con le elettrificazioni riduciamo emissioni e consumi energetici e rendiamo il servizio più efficiente anche dove la rete era meno performante. Accanto alle opere ‘fisiche’, però, stiamo rafforzando anche l’infrastruttura digitale e la connettività della rete: a bordo il servizio di connessione sarà potenziato grazie a una rete di antenne di nostra proprietà lungo tutti i 1.097 chilometri dell’Alta Velocità, con un primo test su 50 chilometri entro l’anno. Per chi viaggia si traduce in rapidità, puntualità e comfort, per i territori in più accessibilità e competitività. Per il Paese, invece, in opportunità, crescita e attrattività internazionale.
Il rinnovo della flotta è uno dei pilastri del Piano Strategico 2025–2029. Cosa state facendo concretamente?
Dentro ai 100 miliardi del Piano, il rinnovo della flotta è la leva più tangibile: più capacità, più comfort, più efficienza. La flotta è la parte più visibile di questo cambiamento, poiché è ciò che le persone toccano, vedono e abitano durante lo spostamento. Per l’Alta Velocità destiniamo oltre 1,3 miliardi di euro per 36 nuovi treni, con opzione per ulteriori 10 convogli, per un totale di 46 mezzi. È in corso l’omologazione del primo Frecciarossa 1000 di nuova generazione, progettato da Hitachi Rail per l’Alta Velocità di Trenitalia, che entrerà in circolazione entro il 2025. Prevediamo circa otto consegne l’anno, fino al 2028. Portiamo più capacità e qualità su un servizio che è diventato un modello anche a livello europeo. Sugli Intercity investiamo 525 milioni di euro, finanziati attraverso il PNRR, per 38 nuovi treni e un rinnovo profondo della media e lunga percorrenza anche su linee meno servite e non elettrificate: 13 convogli ibridi, 6 a batteria e 12 elettrotreni capaci di 200 chilometri orari, che si aggiungono ai 7 ibridi già in esercizio. Primi convogli da inizio 2026, completamento entro giugno 2026. Per il Regionale il piano vale 7 miliardi di euro: 931 convogli già consegnati (di cui 61 nel 2025) e 1.061 entro il 2027. Qui si gioca la partita del pendolarismo, della scuola, dei servizi essenziali. Migliorare il Regionale significa migliorare la vita quotidiana di milioni di persone.
Quali innovazioni portano i nuovi treni?
I Frecciarossa 1000 di nuova generazione mantengono design e livrea inconfondibili, ma rinnovano interni e tecnologie: sistemi digitali per viaggio e informazione a bordo, trazione più efficiente e 300 chilometri orari di velocità massima. Sul fronte ambientale, riciclabilità al 97,1% (+2,7 punti rispetto alla generazione precedente). E sono progettati per viaggiare su sette reti europee - Francia, Germania, Spagna, Austria, Svizzera, Paesi Bassi e Belgio - perché l’Alta Velocità parla sempre più lingue e standard condivisi. I nuovi Intercity offriranno prestazioni più elevate, minori emissioni e maggiore affidabilità anche su linee a trazione mista o non elettrificata. Questo significa portare comfort e puntualità dove finora la tecnologia era meno presente, riducendo i divari tra aree del Paese. I fondi PNRR, con la missione REPowerEU, hanno reso possibile avviare una trasformazione che tocca in particolare Centro-Sud e linee non elettrificate. Nel Regionale alziamo gli standard di comfort, sicurezza e sostenibilità. In concreto: ambienti più gradevoli, circolazione più regolare, esperienza a bordo più curata. È così che si rafforza la fiducia nel treno, giorno dopo giorno.
In che modo questo rinnovo si rifletterà sulla qualità percepita dai passeggeri?
Con convogli nuovi e tecnologie evolute migliorano comfort, informazione a bordo, affidabilità e puntualità. L’introduzione di ibrido e batteria sugli Intercity e l’ampio ricambio del Regionale innalzano gli standard anche sulle linee meno servite, rendendo più omogenea la qualità del viaggio tra aree metropolitane e territori interni. Per il passeggero questo si traduce in un’esperienza più semplice: biglietto, carrozza, posto, informazioni in tempo reale; e poi sedersi, partire, arrivare. Senza pensieri superflui.
Il Gruppo FS ha rilanciato con decisione anche la scommessa “leisure” con FS Treni Turistici Italiani. Qual è la visione e cosa cambia per chi viaggia?
FS Treni Turistici Italiani è la newco con cui il Gruppo FS rimette al centro il piacere del viaggio: un turismo di qualità, sostenibile e consapevole che valorizza le ricchezze dei territori, anche oltre le mete più note, e trasforma il treno in parte integrante della vacanza. La proposta combina patrimonio ferroviario e comfort contemporaneo, con salottini anche ad uso esclusivo, una vera carrozza ristorante e bar, spazi dedicati a biciclette e attrezzature; cura dell’ospitalità dall’accoglienza in stazione all’assistenza a bordo; connessione con il territorio attraverso visite a siti storico-artistici, escursioni e degustazioni in collaborazione con istituzioni e operatori locali.
I treni Espressi rendono concreta questa visione: penso, ad esempio, all’Espresso Riviera che collega direttamente Roma, Genova e il Ponente ligure con la Costa Azzurra fino a Marsiglia. In autunno, invece, l’Espresso Siena accompagna nei weekend da Roma a Siena tra le colline patrimonio UNESCO, borghi e vigneti, con tempi e soste pensati per scoprire le eccellenze locali.
Con FS Treni Turistici Italiani rilanciamo il segmento leisure con una proposta che parla di stile, contenuto e sostenibilità. Itinerari curati, ritmi distesi, collegamenti diretti e un servizio di bordo che restituisce al treno il suo ruolo più bello: far innamorare del viaggio, prima ancora della destinazione.
Perché l’energia è diventata così centrale per voi e quali azioni avete avviato?
Perché il Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane è il primo consumatore di elettricità in Italia: circa il 2% della domanda nazionale. Nel 2024 i nostri consumi sono stati circa 7 TWh, per una spesa di 1,1 miliardi di euro l’anno. L’energia non è solo un costo: è sicurezza operativa, competitività, sostenibilità. Gestirla bene significa un servizio più stabile, meno esposto alla volatilità dei prezzi e più attento all’ambiente. Per questo abbiamo creato FS Energy, nuova società interna al Gruppo. Stiamo passando a una gestione attiva dell’energia, basata sull’acquisto e la produzione di energia da fonti rinnovabili per il Gruppo, su contratti a lungo termine e su interventi di efficientamento. Abbiamo lanciato una gara da 204,2 milioni, la prima di questo tipo nel settore pubblico, per approvvigionarci di energia rinnovabile a prezzi stabili e certi per 5–10 anni, condizioni favorevoli coerenti con la nostra missione pubblica. A questa si aggiunge una seconda gara da 46 milioni per individuare operatori fotovoltaici con terreni in prossimità di infrastrutture energivore del Gruppo, con impianti già attivi o prossimi all’ultimazione e sistemi di accumulo: realizzeremo 18 impianti. Con questo Piano miriamo a risparmi fino a 100 milioni di euro nel 2029, con primi effetti già sul bilancio 2025. In altre parole, vogliamo assicurare stabilità dei prezzi e ridurre le emissioni, rendendo la nostra transizione energetica un fattore abilitante della qualità del servizio.
Che cos’è ‘FS Energy’ e qual è la sua missione nel medio periodo?
FS Energy opera come centro di competenza: diagnosi energetiche, piani di efficientamento su stazioni e infrastrutture, introduzione di tecnologie che riducono consumi ed emissioni di anidride carbonica per rafforzare la sostenibilità complessiva del sistema ferroviario. In più, coordina la pianificazione dei fabbisogni tra le diverse società del Gruppo, standardizza metodi e capitolati per gli interventi, monitora indicatori chiave (consumi, emissioni, qualità del servizio energetico) e diffonde competenze con attività di formazione e supporto tecnico. Lavorando a stretto contatto con chi gestisce cantieri, stazioni e flotta, FS Energy integra la dimensione energetica nelle scelte operative quotidiane, così da massimizzare i benefici degli investimenti. In prospettiva, più energia rinnovabile dedicata al Gruppo e maggiore autosufficienza, a supporto di un servizio più stabile e sostenibile.
Quali sono le ambizioni internazionali del Gruppo FS?
Nel nostro Piano Strategico lo sviluppo internazionale è una priorità. Il Gruppo FS rafforza da anni il posizionamento in Europa, che consideriamo ormai un’estensione naturale del nostro mercato domestico, con l’idea di una rete sempre più integrata e coerente con la mobilità sostenibile. Siamo presenti in Francia con Trenitalia France, in Spagna con iryo, in Grecia con Hellenic Train. In Germania operiamo nel trasporto passeggeri regionale con Netinera Deutschland e nel trasporto merci su rotaia con TX Logistik, 2° operatore del Paese. Nei Paesi Bassi Qbuzz è il 3° operatore di trasporto pubblico locale; in Romania gestiamo il trasporto merci con Rom-Rail. Portiamo inoltre know-how anche fuori Europa, dalla metropolitana di Riad all’Asia e al Sudamerica. Fuori dall’Italia trasportiamo circa 230 milioni di viaggiatori l’anno e puntiamo a una crescita di circa il 40% nei prossimi 5 anni. Per rendere questa crescita più coordinata e scalabile, il nostro Piano Strategico prevede di ricondurre l’organizzazione dell’Internazionale in un unico veicolo societario, “FS International”, con un fatturato di circa 3 miliardi di euro e circa 12 mila dipendenti. Operare su scala europea è strategico per FS: consente di ampliare il mercato, armonizzare standard e qualità del servizio fra Paesi, accrescere la competitività del Gruppo e valorizzare il Made in Italy, con ricadute concrete anche per chi viaggia in Italia: più integrazione, un’esperienza di viaggio uniforme da un Paese all’altro e più opportunità.
Cosa si intende per “Metropolitana d’Europa”?
È un progetto che mira a creare una rete ferroviaria ad alta velocità che colleghi le principali città europee. In concreto, si tratta di un sistema transfrontaliero che funzioni come una metropolitana, con treni frequenti e veloci che attraversano il continente. Il progetto mira a sfruttare le infrastrutture esistenti e a creare nuove linee per collegare città come Milano, Londra, Berlino, Parigi e altre, con integrazione e cooperazione tra i vari Paesi per migliorare mobilità e connettività. Il nostro obiettivo è un’Alta Velocità con colori europei, non solo italiani, costruita con la collaborazione di diversi operatori: un servizio riconoscibile, affidabile e semplice da usare, a prescindere dalla frontiera.
Quali collegamenti sono già attivi e quali i prossimi step?
Il collegamento Milano–Parigi, già operativo con Trenitalia France, è un esempio concreto di integrazione ferroviaria transfrontaliera. Entro il 2026 lanceremo anche Milano–Monaco e Roma–Monaco, con estensioni entro il 2028 a Berlino e Napoli, grazie alla collaborazione con DB e ÖBB e all’impiego del Frecciarossa 1000, progettato per viaggiare su sette reti europee. In parallelo, lavoriamo con Evolyn per attivare entro il 2029 un nuovo collegamento AV Londra–Parigi, con un miliardo di euro di investimenti: un’alternativa sostenibile e competitiva su uno dei corridoi più dinamici del continente. È un tassello concreto verso una vera “Metropolitana d’Europa”: il nostro traguardo è un’Europa più vicina e connessa, dove l’esperienza di viaggio mantiene lo stesso standard oltre confine e restituisce tempo di qualità a persone e imprese.